Porti un pacemaker? Vola tranquillo, ma… con il tesserino

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Da pochi minuti ho effettuato il mio transito obbligato sotto il metal detector dell’aeroporto di Bologna dove ho assistito all’ennesima scena fantozziana: via le scarpe, via le cinture, via gli orecchini e tutti gli oggetti metallici, ma il fastidiosissimo bip-bip al passaggio della vaporosa signora che mi precedeva continua a bloccare la fila.

“Scusi, potrebbe essere il mio pacemaker?”, chiede la signora vistosamente imbottita di silicone, botulino e filler vari.

Seguendo il rigoroso protocollo per la sicurezza l’inflessibile agente continua a chiedere all’esuberante signora di esibire il ”tesserino del portatore di dispositivo impiantabile”, unico lasciapassare che consente ai portatori di pacemaker di evitare la ”forca caudina” e di essere esaminati con il metal detector manuale.

In attesa della chiamata del mio volo per Palermo, scorro l’indice di Annals of Internal Medicine del 1 novembre dove, per magica coincidenza, un articolo risponde a un quesito complementare: i campi elettromagnetici generati dai metal detector possono determinare malfunzionamenti dei pacemaker?

I risultati dello studio di Clemens Jilek et coll. dicono di no: infatti, il metal detector manuale non ha alterato il funzionamento di pacemaker e defibrillatori impiantabili in 388 pazienti.

Cari portatori di pacemaker e di defibrillatori impiantabili volate pure tranquilli perché - nonostante alcuni  limiti dello studio riportati dagli Autori - è verosimile che i metal detector non alterino il funzionamento dei vostri dispositivi. Ma non dimenticate a casa il mitico “tesserino”, altrimenti… rischiate di non prendere l’aereo! 

A proposito… mentre scrivo una calda voce femminile ci comunica che il volo per Palermo è stato annullato per ragioni tecniche.

Chissà se la bionda signora siliconata è stata più fortunata di me!

 

Fonte: Jilek C, et al. Safety of Screening Procedures With Hand-Held Metal Detectors Among Patients With Implanted Cardiac Rhythm Devices: A Cross-sectional Analysis. Ann Intern Med 2011;155:587-92.

 

  1. In considerazione del fatto che le evidenze scientifiche in risposta a uno specifico quesito clinico vanno accumulandosi nel corso degli anni, perché rischiare di scoprire tra qualche anno, magari attraverso una meta-analisi o revisione sistematica delle diverse evidenze, che i campi elettromagnetici generati dai metal detector non fanno poi così bene ai portatori di pacemaker, quando esibire il mitico “tesserino” mette al riparo da ogni eventuale rischio oggi non ancora evidenziato?