Tag: Spending review

Salviamo il SSN: tagliare i servizi o eliminare gli sprechi?

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In condizioni di crisi economica due strategie permettono di sostenere le attività produttive: la prima consiste nell’investire meno risorse (tagli), la seconda nell’ottenere migliori risultati dalle risorse investite, previa identificazione ed eliminazione degli sprechi.  

Condizionato dall’inderogabile necessità di un risparmio diretto e immediato, il Governo Monti ha scelto la strategia dei tagli lineari: taglio dei posti letto, blocco delle assunzioni, riduzione dei rimborsi, etc.

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Livelli Essenziali di Assistenza: la grande incompiuta?

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Le recenti valutazioni del Presidente Monti sulla limitata sostenibilità della sanità pubblica hanno seminato il panico tra tutti gli stakeholders della sanità italiana.

In questo scenario particolarmente critico per il SSN, spettatore di un perenne conflitto tra Governo e Regioni che ha portato perfino alla mancata sottoscrizione del Patto della Salute, è quanto mai istruttivo rileggere tre principi di evidence-based policy making enunciati dal DPCM 21 novembre 2001 che ha introdotto i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). 

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Scegliere i test di imaging: evidenze e buonsenso

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Per attuare la spending review in sanità, la politica è stata in grado di effettuare solo scomodi tagli lineari perché una “potatura selettiva” avrebbe inevitabilmente richiesto il coinvolgimento dei professionisti sanitari.

Infatti, guidate da un equilibrato mix di evidenze scientifiche e buonsenso tutte le categorie professionali dovrebbero identificare gli sprechi conseguenti a interventi diagnostico-terapeutici inefficaci e inappropriati.

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Spending review: la soddisfazione nascosta dei professionisti?

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Nelle polemiche che hanno accompagnato il doloroso processo di spending review, nessuno ha citato l’art. 6 (Qualità professionale e gestionale) del Codice di Deontologia Medica:  “il medico agisce secondo il principio di efficacia delle cure nel rispetto dell’autonomia della persona tenendo conto dell’uso appropriato delle risorse”.

Considerata l’urgenza delle misure previste dal Ministero della Salute nel processo di spending review, è inevitabile e indispensabile il coinvolgimento dei medici che non possono più lamentarsi di tagli indiscriminati se non collaborano con la loro professionalità a individuare e contenere gli sprechi evitabili.

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