Chi sono

Nino Cartabellotta, medico, è presidente della Fondazione GIMBE, che dal 1996 promuove l’integrazione delle migliori evidenze scientifiche in tutte le decisioni politiche, manageriali, professionali che riguardano la salute delle persone. Pioniere italiano dell’Evidence-based Practice (EBP), è oggi riconosciuto tra gli esperti più autorevoli di ricerca e sanità del nostro Paese, grazie a competenze trasversali che interessano tutti i livelli del sistema sanitario.

È coordinatore scientifico dei programmi istituzionali della Fondazione GIMBE: #salviamoSSN, finalizzato a salvaguardare un servizio sanitario pubblico, equo e universalistico e GIMBE4young, nato per diffondere la cultura dell’EBP tra i professionisti sanitari del futuro.

Cura la pubblicazione annuale del “Rapporto sulla sostenibilità del SSN” e coordina l’Osservatorio GIMBE sul SSN per un monitoraggio continuo e indipendente su responsabilità e azioni di tutti gli stakeholder della sanità con il fine ultimo di usare bene il denaro pubblico e tutelare la salute dei cittadini.

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Sono nato il 10 marzo del 1965 da mamma Letizia e papà Gioacchino, medico di un piccolo paese, che pensava in grande.

Palermo mi ha accolto durante tutti i miei studi, superati con il massimo dei voti: dalla maturità classica (1983) alla laurea in Medicina e Chirurgia (1989), sino alle specializzazioni in Gastroenterologia (1993) e in Medicina Interna (1998).



Nel 1988, folgorato dagli insegnamenti del mio maestro, il Prof. Luigi Pagliaro, ho iniziato ad esplorare con grande passione il mondo dell’epidemiologia clinica e le strategie di aggiornamento del medico.

Proprio in quegli anni tutto ciò si concretizzava nel movimento dell’Evidence-based Medicine (EBM), definita come «l’integrazione tra l’esperienza del medico e l’utilizzo coscienzioso, esplicito e giudizioso delle migliori evidenze scientifiche disponibili, mediate dalle preferenze del paziente».

Alla continua ricerca delle radici dell’EBM, era arrivato il momento di incontrare il suo padre spirituale, il carismatico David Sackett, in quegli anni approdato ad Oxford per guidare il Centre for Evidence-based Medicine.

Quell’incontro mi ha reso definitivamente consapevole che l’EBM poteva davvero avviare una rivoluzione copernicana della medicina e della sanità, ma soprattutto che rappresentava la bussola della mia vita professionale.


Mosso da grande spirito di intraprendenza e forte delle conoscenze acquisite, il 16 marzo del 1996 “ho posto la prima pietra”, con la fondazione del Gruppo Italiano per la Medicina Basata sulle Evidenze (GIMBE).

Ispirato da analoghe iniziative internazionali conosciute grazie alla potenza di Internet che in quegli anni arrivava anche in Italia, il mio ambizioso obiettivo era diffondere la cultura e gli strumenti dell’EBM nel nostro Paese.


Da allora, grazie a un intraprendente entusiasmo inizia l’opera di EBMizzazione di oltre 10.000 professionisti sanitari italiani, tra ostacoli e conflitti di “disinteresse”.

Nei panni di un globetrotter ho riempito il mio zaino con oltre 20.000 ore di formazione e stimolanti progetti aziendali e regionali, facendo da testimonial all’EBM in oltre 200 congressi.



Dopo anni di faticoso pendolarismo da un capo all’altro dello stivale ho sentito il bisogno di cercare una vera casa per GIMBE. Scelgo Bologna, “nord del sud e sud del nord”, dove nel 2006 nasce il Centro Studi, sede operativa di un’organizzazione in continua crescita.

Nel frattempo i fuoriclasse progressivamente incontrati davano vita alla Faculty GIMBE, network multi-professionale di docenti accreditati.


Alla ricerca di un confronto sempre più ampio, nel 2006 ho lanciato la Conferenza Nazionale GIMBE che ogni anno permette al mondo della ricerca di incontrarsi (e scontrarsi) con quello della sanità.

Dieci edizioni mi hanno permesso di costruire una fitta rete di relazioni con tutti i professionisti che negli anni hanno illuminato questa vetrina con i loro progetti di eccellenza.



Spinto da una insaziabile voglia di sapere, ho ampliato continuamente i miei interessi che oggi spaziano dalla metodologia della ricerca all’evidence-based healthcare, dalla formazione continua alla valutazione della competence professionale, dalla clinical governance alla valutazione delle performance in sanità, dal management alle politiche sanitarie, dalla gestione dei conflitti di interesse alle strategie per coinvolgere cittadini e pazienti.



Consapevole che nella società dell’informazione non basta “sapere”, ma è indispensabile “far sapere”, ho progressivamente esteso la mia attività editoriale e sui social network.

Ho scritto oltre 400 articoli, sono editorialista del Sole 24 Ore Sanità con la rubrica Angolo di Penna, blogger dell'Huffington Post, opinionista del portale RAI News Salute e collaboro con numerose riviste scientifiche e sanitarie.


L’esigenza e l’ambizione di realizzare una testata indipendente hanno concretizzato Evidence, prima rivista metodologica open access in lingua italiana e organo ufficiale della Fondazione GIMBE.

Evidence raccoglie le mie riflessioni sotto forma di editoriali, traduzioni ufficiali di linee guida per il reporting della ricerca e raccomandazioni cliniche per migliorare il trasferimento delle evidenze alle decisioni professionali e organizzative.


Il desiderio di confrontarmi con gli EBMers di tutto il mondo, mi ha spinto ad espandere oltre confine attività, interessi professionali e relazioni personali.

Dal 2001 organizzo in Sicilia la International Conference for Evidence-based Health Care Teachers and Developers, che mi ha permesso di ospitare e conoscere tutti gli opinion leader internazionali nel settore dell’EBM.



Ho collaborato alla stesura del Sicily Statement on Evidence-based Practice, documento di consenso internazionale che ha definito gli standard per insegnare l’EBP a tutte le professioni sanitarie.

Ho partecipato allo steering committee del progetto European Union Evidence-based Medicine Unity, con l’obiettivo di standardizzare metodi e strumenti per insegnare l’EBM e valutare l’apprendimento.


Insieme a 15 pionieri dell’EBHC nel 2010 ho fondato la International Society of Evidence-Based Health Care, che ha la mission di promuovere l’insegnamento e la pratica dell’EBHC in tutti i paesi del mondo.









Nel 2010 ho promosso la costituzione della Fondazione GIMBE, al tempo stesso pietra miliare della mia carriera e punto di partenza per realizzare il fine ultimo della mia vita professionale: favorire l’integrazione delle migliori evidenze scientifiche in tutte le decisioni professionali, manageriali e politiche che riguardano la salute delle persone.







Nel 2012, spinto dal desiderio di infondere nei giovani la consapevolezza che la pratica clinica deve essere basata sulle migliori evidenze scientifiche, ho lanciato il progetto GIMBE4YOUNG.

Grazie alle opportunità offerte dalla Fondazione GIMBE, oggi i giovani possono integrare la formazione universitaria e specialistica con strumenti e competenze irrinunciabili per i professionisti sanitari del futuro.


Dal 2013, nel clima di grande incertezza politica ed economica che ha messo a dura prova la sostenibilità della sanità pubblica, dedico gran parte delle mie energie alla campagna “Salviamo il Nostro SSN”.

Credo fermamente che sia indispensabile diffondere la consapevolezza che un servizio sanitario pubblico, equo e universalistico rappresenta una conquista sociale irrinunciabile da difendere e preservare per le future generazioni.

Per offrire al Paese un contributo indipendente sulla sostenibilità della sanità pubblica, ho curato la pubblicazione del Rapporto GIMBE sulla sostenibilità del servizio sanitario nazionale che è giunto alla seconda edizione.

Consapevole che in assenza di un preciso programma politico il SSN rischia di essere presto un reperto del passato, nel Rapporto propongo un piano di salvataggio per il nostro SSN che richiede anzitutto l’esplicita volontà di rimettere al centro dell’agenda politica la sanità pubblica e, più in generale, il sistema di welfare.

Nella ferma convinzione che la salute delle persone è il bene supremo del Paese, da settembre 2016 coordino l'Osservatorio GIMBE sulla sostenibilità del SSN per un “monitoraggio continuo e indipendente su responsabilità e azioni di tutti gli stakeholder della sanità con il fine ultimo di usare bene il denaro pubblico e tutelare la salute dei cittadini”.
Tra i report pubblicati: analisi delle proposte su sanità e ricerca in programmi elettorali e di Governo, definanziamento del SSN, tempi di attesa, vaccinazioni, sanità integrativa, spesa sociale di interesse sanitario, SSN e benchmark internazionali, mobilità sanitaria, ticket, trasferimenti di valore dell'industria farmaceutica