Quando la prognosi è infausta

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Fedelissimo a Windows dall’era dei processori 8086 e felice possessore di un Nokia non faccio parte (con qualche rammarico) dei milioni di utenti Apple. Steve Jobs, pertanto, non ha fatto in tempo a cambiare le mie abitudini informatiche

La morte di un “genio creativo e visionario”, la vera icona dell’era digitale, mi offre due spunti per il post odierno.

Il primo per sottolineare che, nonostante i progressi della scienza, alcune neoplasie hanno una prognosi molto severa: in particolare, a cinque anni dalla diagnosi meno del 5% dei pazienti con tumore del pancreas è ancora vivo. Questo per rassicurare tutti i fans di Jobs che la medicina ha fatto per lui tutto il possibile: è sopravvissuto ben sette anni dalla diagnosi!

Il secondo per ricordare che non esistono cure miracolose per guarire dai tumori: oltre 35.000 italiani in meno di un anno sono volati a Cuba alla ricerca del Vidatox, a base di veleno di scorpione. Con una simile domanda, il farmaco è sbarcato anche in Italia ed è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza di Bari (magari qualcuno, dopo aver letto questo post, penserà che la vita di Jobs si è allungata di due anni rispetto alla sopravvivenza media, perchè… assumeva il Vidatox!)

Infine, il prof. Ralph Steinman ha ricevuto il premio Nobel per la medicina, ma nn è riuscito a ritirarlo perchè… il tumore del pancreas lo ha ucciso qualche giorno prima!

I miracoli non appartengono alla scienza e nemmeno le persone ricche e famose o gli scienziati (meno ricchi e meno famosi) riescono a sfuggire a malattie dalla prognosi infausta!

  1. Quando la prognosi è infausta penso sempre all’uomo nella sua totalità ed alle diverse prospettive di vita nel nostro pianeta…P-)

  2. Se la conclusione della tua riflessione è : “di cancro si muore ancora” ebbene non hai scoperto nulla.
    Non i soldi , non il potere, non la fama, non la tecnologia avanzata …..e chi più ne ha più ne metta, possono risolvere certe malattie ma questo lo sapevamo già; e allora cosa vogliamo aggiungere?

  3. la prognosi quad vitam è stat di 7 anni ma la vita quad memoriam sarà oltre i sette anni , non a tutti i malati tocca una memoria così lunga….

  4. Alessandro Cataldo

    Credo che Steve Jobs, fosse molto cosciente e aveva messo la presenza della morte quale obiettivo certo della vita (così mi è parso di capire nei suoi messaggi).
    Certo non la ricercava o la sfuggiva e credo proprio che non sia stato fautore di miracoli ma solo messaggero di speranza.
    La speranza (privata dallo sciacallaggio) è anche una forma di terapia che può presentare dei risultati che a volte la scienza non è in grado di spiegare.
    I risultati (dimostrabili) sono l’unica cosa certa!