Il caldo autunno della Signora Ministra

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Conferenze stampa, promesse, proclami, annunci… in poco più di quattro mesi la Ministra ci ha costantemente tranquillizzato con la sua onnipresenza mediatica: il futuro del SSN è in buone mani perché lei “sta lavorando per noi”.

Ma i nodi, sappiamo bene, a un certo punto vengono al pettine e, anche se l’estate volge al termine si annuncia un autunno rovente per la Lorenzin: infatti, la “lista della spesa” approntata da Il Sole 24 Ore Sanità lascia intravedere un carrello stracolmo di rilevanti priorità non più derogabili attraverso raffinate strategie di comunicazione.

 

Ai nastri di partenza (9 settembre) i dieci tavoli di lavoro Governo-Regioni per stabilire le nuove regole sul nuovo Patto per la Salute che rappresenta il fardello più consistente con:

  • il dilemma dei ticket da due miliardi da cancellare e di tutto il sistema della compartecipazione alla spesa da rimodulare alla luce del nuovo ISEE
  • la riorganizzazione della rete ospedaliera, applicando il regolamento sugli standard ospedalieri già messo a punto dal precedente Governo, ma di fatto ancora in attesa del via libera delle Regioni
  • la riorganizzazione delle cure primarie, inclusa la spinosa questione delle cure h24
  • la regolamentazione dei piani di rientro, che non potranno ignorare le disastrose valutazioni presenti negli ultimi verbali
  • l’integrazione socio-sanitaria
  • i rapporti SSN-Università
  • la definizione delle tariffe per la mobilità interregionale, ma soprattutto per quella transfrontaliera, vista l’imminente entrata in vigore della direttiva UE

Una soluzione rapidissima dovrà essere trovata anche per il nodo irrisolto del riparto 2013: i governatori lo richiedono a gran voce prima di sottoscrivere il nuovo Patto della Salute. Identificate le cinque “consorelle” (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria), la scelta delle tre Regioni benchmark su cui parametrare conti e standard è ancora in alto mare. La Ministra prende tempo? Forse… anche perché nonostante i proclami di rassicurazione (“stop ai tagli lineari”), le dichiarazioni estive di Saccomanni lasciano intravedere per il 2014 una “manovrina” da 4-5 miliardi che difficilmente lascerà indenne la sanità.

L’ apparente accelerazione su malattie rare e patologie croniche sui Nuovi LEA è ancora al palo al Ministero dell’Economia (soliti problemi di copertura finanziaria): i LEA in vigore (quelli del 2001) hanno ormai fatto la muffa e l’estrema variabilità delle decisioni dei governatori hanno reso un miraggio l’uniformità delle cure nelle varie Regioni.

Ci sono poi due partite decisive sui i farmaci: il prontuario deve essere “ripulito” (e ovviamente tutti gli interessati hanno già dissotterrato l’ascia di guerra) e la remunerazione della filiera distributiva impone l’immediata apertura dei tavoli di contrattazione con industria e grossisti.

Nemmeno sui contratti la Ministra può dormire sonni tranquilli: se il blocco economico è confermato per tutto il 2014, i sindacati chiedono con forza che la trattativa normativa sia aperta, analogamente a quella prevista per legge (189/2012) per la revisione delle convenzioni.

Last not but least, restano aperte in Parlamento varie questioni che risentono del pressing serrato di tutto il mondo professionale: la responsabilità dei medici che va a braccetto con la partita dell’assicurazione obbligatoria, la riforma degli Ordini professionali, oltre al Ddl Lorenzin che deve fare il suo ingresso nel dibattito parlamentare.

Cara Ministra il suo carrello della spesa ormai straripa e dovrà attraversare un accidentato percorso a ostacoli: dalla tenuta complessiva del Governo (al momento graziata dall’IMU, ma ripetutamente minacciata dal Suo Cavaliere) alla necessità di fare i conti con una finanza pubblica costantemente in “riserva” e alle frenate improvvise di tutte le categorie professionali sempre più sul piede di guerra.

Per guidarlo serve proprio una patente speciale per evitare alla sanità un “autunno caldo”, come quello del 1969.

 

Fonte: SSN: tutte le battaglie di autunno. Il Sole 24 Ore Sanità, 30 agosto

 

 

  1. Per salvare il nostro SSN ci vuole una rivoluzione…..ma chi è disposto a giocarsi il suo posto di lavoro?

  2. Non vale la pena commentare la professionalità o meno della Ministra nel settore, ma certamente si è dimostrata efficace nel solito linguaggio politichese, “tanti faremo ma non so se potremo”. Molta carne al fuoco a giudicare dall’elenco e credo che come al solito verrà bollito tutto insieme per non definire alcunché e poi questo governo durerà o cadrà? Ma già si è visto che non ha forza di svolte radicali. Spero di sbagliarmi.

  3. Silvestro Canonico

    Purtroppo il Ministero della Salute richiede competenze, o almeno una conoscenza sufficiente dei problemi, che non si possono improvvisare. Evidentemente la Ministra non si è fatta affiancare nemmeno da collaboratori capaci, avendo la presunzione di supplire con la propria “carineria” alla mancanza di competenze: ed i pazienti ed i medici pagheranno come sempre la vacuità di certa politica. Ma forse da parte di una forza politica si auspica che il SSN vada a rotoli per favorire interessi privati sempre più evidenti ed invasivi. O no?