Migliorare la sicurezza dei pazienti: ecco la top ten

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Oggi gli Annals of Internal Medicine hanno pubblicato Making Health Care Safer, numero monografico che raccoglie numerose revisioni sistematiche sull’efficacia delle strategie per migliorare la sicurezza dei pazienti.

Dopo avere valutato quantità e qualità delle evidenze disponibili, nell’articolo di apertura Paul Shekelle et coll. identificano 22 strategie per la sicurezza dei pazienti, di cui 10 vengono fortemente raccomandate.

 

Ecco l’elenco degli interventi che organizzazioni sanitarie e professionisti devono urgentemente implementare in maniera sistematica:

  • Checklist pre-operatorie e anestesiologiche per prevenire eventi avversi peri-e post-operatori
  • Pacchetti che includono checklist per prevenire le infezioni sistemiche CVC-correlate
  • Interventi per ridurre l’utilizzo del catetere vescicale: reminder, stop orders, protocolli di rimozione a gestione infermieristica
  • Pacchetti per la prevenzione della polmonite da ventilazione meccanica che includono: sollevamento della testata del letto, interruzioni della sedazione, igiene orale con clorexidina, tubi endotracheali per l’aspirazione subglottica
  • Igiene delle mani
  • Predisporre un elenco di abbreviazioni pericolose da non usare
  • Interventi multifattoriali per ridurre le lesioni da decubito
  • Precauzioni barriera per prevenire le infezioni associate all’assistenza
  • Utilizzo dell’ecografia in tempo reale per il posizionamento delle vie centrali
  • Interventi per migliorare la profilassi del tromboembolismo venoso

Curioso osservare come la quasi totalità degli interventi coinvolga prevalentemente il personale infermieristico: e intanto, davanti all’indiscutibile rilevanza di tale professione per migliorare la sicurezza dei pazienti, in Italia si continua a discutere delle autonomie professionali degli infermieri…

 

Fonte: Shekelle PG, et al. The top patient safety strategies that can be encouraged for adoption now. Ann Intern Mer 2013;158:365-368

 

  1. ornella rania

    la top ten è meravigliosa e mette in evidenza come tutto gira intorno alla buona qualità di assistenza degli infermieri,mi fa rabbia che molto spesso non veniamo messi nelle condizioni di svolgere il nostro lavoro nel migliore dei modi,ad es.il posizionamento dei picc con la procedura ecoguidata,nella mia azienda non ci viene data la possibilità di partire con questa metodica ecc.molto spesso i presidi necessari non vengono acquistati perchè siamo in spending rewiu,per questo motivo dico che amore e responsabilità verso la professione spesso non bastano a dare il massimo della professionalità.

    ornella

  2. Molto interessante il lavoro fatto dagli autori di Ann Intern Mer…in effetti in letteratura esistono diverse revisioni sull’argomento, soprattutto in EBN. Ritrovarle, però, in un unico numero e ancor meglio aver a disposizione la topo ten di Nino è davvero utile

  3. Caro Nino, ho girato la top ten agli studenti di infermieristica: spero che comprendano quanto il futuro della qualità dell’assistenza, della sicurezza , ma anche della professione, in termini di autonomia e responsabilità, passi dalleloro mani…………… grazie del post

  4. Alberto Ravaioli Rimini

    Finalmente dieci consigli – procedure molto utili ai pazienti. Per quanto si riferisce al rapporto delle competenze di medici e infermieri, in questo caso prevalentemente in Ospedale, l’autonomia dell’Infermiere ,che appare corretta (assieme a quella del Medico), deve essere sempre accompagnata dalla collaborazione e dalle integrazione dei ruoli, sapendo sempre quale e’ la ‘gerarchia’ delle responsabilità. Ma se si hanno ‘amore e responsabilità’ professionale’ lavorare assieme e’ molto spesso un divertimento. Alberto Ravaioli