Sanità: troppi cani sull’osso

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  • La sanità, oltre ad essere il più importante settore produttivo, rappresenta la principale fonte di consumismo da parte dei cittadini e il nostro sistema sanitario è caratterizzato da un inestricabile mix di complessità, incertezze, asimmetria informativa, qualità poco misurabile, conflitti di interesse, corruzione, estrema variabilità delle decisioni cliniche, manageriali e politiche. L’imprevedibile combinazione di questi fattori rende il sistema sanitario difficilmente controllabile.

 

Infatti, attorno al pianeta Sanità ruotano infatti gli interessi di diverse categorie di “attori”, portatori di specifici interessi che opportunisticamente traggono vantaggio dalla non controllabilità del sistema.

  • Stakeholders primari: Stato e Regioni, aziende sanitarie, management, professionisti sanitari, cittadini. Costituiscono l’asse delle decisioni politiche, manageriali, professionali che influenzano direttamente programmazione, organizzazione, erogazione e fruizione dell’assistenza sanitaria.
  • Stakeholders secondari: Università, ordini e collegi professionali, società scientifiche, sindacati, industria, comitati etici, associazioni di pazienti. Sono portatori di interessi specifici che influenzano indirettamente programmazione, organizzazione, erogazione e fruizione dell’assistenza sanitaria».

Uno dei presupposti chiave del progetto Salviamo il Nostro SSN, recentemente lanciato dalla Fondazione GIMBE, è che per mantenere un SSN equo e universalistico è indispensabile riallineare gli obiettivi divergenti e spesso conflittuali dei diversi stakeholders, rimettendo al centro “la promozione, il mantenimento e il recupero della salute della popolazione”, obiettivo che la legge 833/78 assegna al SSN.

 

Fonte: Il manifesto della sostenibilità. Il Sole 24 Ore Sanità 2013;26 marzo-01 aprile