Buon (non) lavoro Ministro Lorenzin…

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27 aprile 2013, ore 17.20,  finalmente abbiamo un Governo e un nuovo Ministro della Salute: è donna, è giovane, è carina, è presente nei salotti televisivi, è un politico di professione con la sola maturità classica, dimostrando che la laurea è richiesta a tutti i professionisti sanitari, ma non serve per fare il Ministro della Salute.

Oppure è stata nominata solo perché deve “sapere non fare”, confermando che il nuovo esecutivo intende lasciare definitivamente la Sanità ben salda nelle mani delle Regioni, compromettendo definitivamente l’equità del Servizio Sanitario Nazionale?

Caro Ministro, si troverà a fronteggiare l’enorme fardello della sostenibilità del SSN con tutte le sue criticità politiche (responsabilità pubblica della tutela della salute, riforma del Titolo V della Costituzione), organizzative (riforma delle cure primarie, riorganizzazione della rete ospedaliera) ed economiche (costi standard, ticket, fondi integrativi). Tutti problemi che sarà chiamata a risolvere, ma che rischiano di farle perdere di vista qual è il rischio reale per la popolazione.

Il modello di un servizio sanitario pubblico, equo e universalistico è una conquista sociale irrinunciabile per l’eguaglianza di tutti i cittadini: mettere in discussione il SSN significa rischiare di compromettere non solo la salute, ma soprattutto la dignità dei cittadini e la loro capacità di realizzare ambizioni e obiettivi che, in ultima analisi, dovrebbero essere visti dalla politica come il vero ritorno degli investimenti in Sanità.

Vuole sapere perché i numerosi governi che si sono alternati negli ultimi decenni hanno pesantemente offuscato le prospettive a cui ciascuno di noi aspira?

  • Perché non hanno attuato il principio Health in All Policies, ovvero orientare tutte le decisioni di politica (non solo sanitaria, ma anche industriale, ambientale, sociale), mettendo sempre al centro la salute dei cittadini;
  • Perché hanno permesso alla politica partitica (politics) di avvilupparsi in maniera ormai indissolubile con le politiche sanitarie (policies), determinando scelte condizionate da interessi di varia natura, dai quelli più nobili a quelli penalmente perseguibili;
  • Perché hanno accettato di essere ostaggio dell’industria, sia perché un’elevata domanda di servizi e prestazioni sanitarie genera occupazione, sia perché l’introduzione di specifiche misure di prevenzione rischia di ridurre posti di lavoro.

Queste sono le grandi sfide che l’aspettano… e non ci vuole una laurea per risolverli, ma solo volontà politica!

Infine, mi auguro che in un Governo di larghe intese, provasse a trovare spunti dagli altri programmi elettorali, visto che quello del suo partito è rimasto orfano di proposte sulla Sanità!

Buon (non) lavoro Ministro Lorenzin

 

  1. Gianfranco Salvioli

    In Settembre si può affermare che la Lorenzin non è poi così mal rispetto ai suoi predecessori (di solito non medici e poco colti)

  2. Da psichiatra, mi permetto di suggerire che potrebbe essere un errore lasciarsi prendere dallo sconforto, anticamera della depressione e quindi della rinuncia ad agire… piuttosto, magari sapendo bene di illudersi un po’, meglio impostare il dialogo come se la nuova ministra fosse competente – in tutti i campi che contano – appoggiata dai colleghi del governo e motivata seriamente a risollevare le sorti della sanità nel nostro Paese.

  3. emanuela aldrovandi

    NO COMMENT sono state spese milioni di parole ,inutilmente ,la classe politica ,inadeguata,è anche sorda .non possiamo fare + nulla

  4. Patrizia Locatelli

    mi era venuto lo stesso dubbio e cioè l’irrilevanza del ministero della salute data la regionalizzazione della sanità.
    Non mi illudo più che qualcosa migliori, cerco solo di fare bene il mio lavoro
    Nella AO lombarda e piuttosto grossa e complicata dove lavoro, negli ultimi 4 anni Formigoni ha cambiato un DG una volta all’anno: quando il DG, il DS ecc cominciano ad orientarsi…hop là si cambia, così il pubblico va da nessuna parte…e il privato, vicino, prospera.
    Quale Azienda vera cambia i vertici ogni 12 mesi?
    Ovviamente ogni DG raggiuge l’obiettivo del risparmio e viene remunerato e promosso…e intanto l’Ospedale anzi l’Azienda ( guai a chi osa parlare di Ospedale!!!) muore ( nessuna assunzione nessuna sostituzione, ma servizi e guardie immutati , anzi semmai aumentati , nessuna innovazione.
    Magra consolazione : il DG ringrazia per e mail tutti i dipendenti per il Suo risultato raggiunto

  5. Caro Nino, sai come la penso perchè su questo ci siamo confrontati da tempo e spesso. Il problema vero della commistione perniciosa di Politica e Sanità è definibile e leggibile solo alla luce dei grandi interessi che si muovono intorno alla Sanità e che con la Salute e la Medicina non hanno nulla a che vedere. Prima fra tutte quella “aziendalizzazione” voluta dalla Bindi (che diceva) per dare efficienza manageriale ed efficacia ai Servizi delle ASL, ma voluta dalla Politica (che pensava) per imbrigliare ogni ganglio, ogni medico, ogni tutto nelle mani di un Direttore Generale, il cui potere monocratico diventava il grimaldello per scardinare la cassaforte senza troppi controlli e contrappesi.
    Lo spreco di risorse cui assistiamo impotenti (inconsapevoli o complici) sia in termini di farmaci inutili, opere inutili, servizi inutili è la cifra esatta che può rendere sostenibilissimo il nostro SSN.
    Non sarà la Lorenzin a o qualunque altro Ministro a migliorare le cose. Big Pharma ha già deciso di privatizzare ogni Servizio Sanitario ed ha acquistato le azioni delle grandi Compagnie assicurative che offrono polizze per la Salute. La strada è tracciata dai Poteri Forti che Monti esprimeva con competenza e garbo. Sono loro che decidono della Salute dei nostri Pazienti: non il Ministro, non l’Assessore regionale, non il Direttore. Figuriamoci noi Medici che pensiamo (illusi) di avere nelle mani la Salute dei Cittadini. Vogliamo basarci sulle evidenze scientifiche e firmiamo le petizioni all trials che ci dimostrano che non c’è una prova certa in tutto quello che facciamo. La soluzione? Vediamoci e parliamone.

  6. Pierfrancesco Zampieri

    Oh, carissimo e stimato Nino,

    Le tue analisi ed intuizioni sono sempre “illuminanti”.
    Mi stavo arrovellando sui perché e percome di questa scelta.
    Mi ero risolto a credere che il Sen. Berlusconi non credesse nella durata di questo governo e non volesse “bruciare” uomini/donne di prima fila del PDL.

    La Tua nota è davvero politicamente credibile e condivisibile.
    Leggo molte note di delusione e quasi rabbia in chi interviene sul tuo blog e su questo argomento.
    La mia domanda è: quanti Colleghi medici siedono in Parlamento?
    Quanti medici operanti nel e “per” il SSN sono stati nominati (non eletti) come parlamentari?
    Lo chiedo perché non lo so.
    La ns. rappresentanza è troppo esigua?
    Se così non fosse, allora perché abbiamo così poca voce in capitolo? Perché non facciamo valere le nostre ragioni?
    Sempre ammesso che qualche voce “nostra” si alzi….

    Buon 1° maggio,

    Pierfrancesco ZAMPIERI – Merano

  7. Caro Nino, condivido pienamente la necessità di tenere alta la guardia sia sui temi da te posti che su un altro fronte, quello cioè dei temi etico-dentologici e della tutela dei diritti delle persone. 2 esempi.
    L’ottusa legge 40 sulla procreazione assistita, “telecomandata” da oltretevere al governo di centrodestra: oggi in fase avanzata di demolizione in quanto antiscientifica, anticostituzionale e in contrasto con direttive europee; a presto probabilmente cadrà anche il divieto di fecondazione eterologa….
    Il famigerato ddl Calabrò (collega di partito della Ministra nonchè, ahimè, medico cardiologo) “contro” il testamento biologico, vera e propria rivalsa dello stesso governo di centrodestra dopo la conclusione della vicenda di Eluana Englaro: anch’esso di ispirazione autoritariamente clericale e finito in un binario morto in quanto palesemente antiscientifico, anticostituzionale, antideontologico e grottesco (le dichiarazioni anticipate hanno valore solo dopo la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo-cioè…quando siamo morti…).
    Non faremo mica scherzi su questi temi, Onorevole Ministra, magari con il supporto di sottosegretari di nessuno spessore scientifico ma con blasonato pedigree di fedeltà alle gerarchie vaticane?

  8. allora è vero che abbiamo ancora una coscienza che ci permette di decidere anche da soli senza che Tizio (politico del…) e Caio (politico contrario a Tizio) possono decidere quante prestazioni in un giorno, quasi come altre e antiche professioni, devi fare e ancor più grave quanto deve durare la Tua prestazione,
    quali sono gli arnesi del mestiere che devi usare, guai a dire che quelli che hanno deciso nelle aree vaste non sono idonei,
    tanto la faccia è la tua e la stima del paziente nei tuoi confronti te la devi guadagnare da solo, sei sempre Tu che devi difenderti da un paziente che sembra che abbia unico fine non quello di guarire dalla malattia ma quello di ottenere indennizzo .
    Conclusione, alla Ministro,che può essere competente per riformare questo sistema sanitario, chiedo con insistenza di affidare la sanità ai medici come l’economia agli economisti e la magistratura ai giudici, l’edilizia agli ingegneri ,etc etc….
    Immaginiamo a quante risorse verrebbero liberate se la politica e i personaggi nominati dai politici si allontanassero dalla sanità.

    • Non credo che la sanità sia prerogativa unica dei medici, abbiamo avuto in passato esempi di ministri medici che hanno dimostrato di interessarsi a tuttaltro, a medicina non si impara la sensibilità necessaria per la gestione di un ministero di così alto impatto sociale.

  9. E ben venga il sistema sanitario regionale, finalmente ogni regione si assunerà la sua responsabilità, basta con questa migrazione passiva verso le regioni del nord.
    finalmente anche i cittadini del Sud sapranno giudicare i propri rappresentanti regionali !

  10. L’incompetenza dei Ministri della salute italiani è una tradizione; la Lorenzin ha il difetto di essere PDL. Volevo ricordare altri Ministri come Balduzzi (avvocato), Bindi, Del Turco, ecc che non avevano un curriculum medico adeguato. Sirchia (PDL) è un recente ministro della salute che ha lasciato traccia del suo passaggio. Bisognerebbe menzionare, per qualche biasimo, anche chi decise la regionalizzazione del SSN, fonte di tanti disagi per i cittadini (anche dal punto di vista economico).

  11. bazzocchi massimo

    Sono perfettamente d’accordo, come al solito non competenze , ma suddivisione di mero potere o non-potere. Veosimilmente il dicastero che controlla una buona parte del bilancio dello stato, sarà controllato da altri e non dalla suddetta, che , in compenso, avrà più che gli allori, gli strali dei poveri sudditi….

  12. Credo sarebbe molto più corretto e costruttivo attendere la azioni del nuovo ministro, prima di giudicarle. Diversamente siamo nel campo del “pregiudizio” che è sempre molto utile per chi ha propri scopi da perseguire, più o meno oscuri, per colpire la persona, ma nefasto per costruire politiche serie. Il ruolo di Ministro è un ruolo politico, che richiede buone doti in quel campo, con capacità di immaginare un chiaro obiettivo da realizzare, ambizioso magari, ma realizzabile e utile per la società. Per raggiungere lo scopo dovrà saper aggregare le forze utili allo scopo, tenendo conto dei diversi interessi che saranno coinvolti, non solo materiali ma anche morali, che possono confluire o contrapporsi. Un lavoro politico, appunto, non tecnico. Al mondo ci sono tanti bravi tecnici da consultare, ma pochi grandi politici in grado di realizzare grandi obiettivi. Chiunque abbia qualche buona proposta da avanzare potrà farlo. Il giudizio sull’operato del nuovo ministro potremo darlo sensatamente alla fine, sui risultati comunque, non sulla persona in sè o sul partito di appartenenza, pessima abitudine italiana, che porta solo a distruggere (oltre a parlare e scrivere tanto per nulla). Non sarà per questo che abbiamo avuto risultati politici pessimi ultimamente??? Sinceri auguri al nuovo ministro e un incoraggiamento a tutti coloro che hanno buone idee da proporre, perché saranno utili, se non subito, successivamente, perchè hanno buona probabilità di essere apprezzate, sostenute e salvate dalla memoria collettiva, anche se richiederanno tanto tempo per realizzarsi.

  13. Sono disgustato per il modo in cui, noi professionisti veri (medici) siamo gestiti dalla casta politica che vede nella sanità solo una fonte di vantaggi (anche ma non solo politici).
    I Direttori Generali cambiano a seconda del vento politico dolminante e con qualche lodevole eccezione (quale il nostro che in quanto medico capisce meglio i nostri problemi) si occupano da managers di problemi che non hanno mai vissuto in prima persona, ovviamente non andando contro il pensiero della parte politica che li ha nominati (da cui dipende la loro eventuale conferma. Noi ricopriamo il nostro ruolo avendo vinto un concorso).
    Non ho niente contro la nuova Ministra, la giudicheremo dal suo operato.
    Ci aspettiamo di essere meglio capiti, sia per professionalità sia per retribuzione (i nostri colleghi in altri Paesi europei guadagnano molto più di noi e non sono costretti a svolgere attività privata, che personalmente faccio solo per necessità, che ci viene graziosamente concessa in orario al di fuori di quello lavorativo; se hai successo ti tocca lavorare molte ore in più a fronte di uno stipendio insufficiente a fronte della nostra professionalità).
    Chi, come me, svolge attività professionale intra moenia all’interno dell’Ospedale, “che si è virtuosamente attrezzato in merito” con spazi decenti e nell’insieme adeguati è penalizzato dal rientro forzato dei pochi che svolgevano intra moenia allargata in Ambulatori esterni (gli spazi non sono comprimibili, non si può visitare in due nello stesso ambulatorio) con conseguente riduzione dell’attività, già ridotta dalla crisi.
    Proroga dell’intra moenia allargata all’esterno è invece concessa, sia pure con lodevoli maggiori controlli, a chi opera in Ospedali che nulla hanno fatto per adeguarsi alla intra moenia in ambulatori interni. Al danno si aggiunge (lo hanno capito i nostri managers?) la beffa per gli ospedali “virtuosi” che hanno solo da perdere da riduzione dell’attività professionale intra moenia.
    La crisi comporta minore disponibilità di spesa. Le visite intra moenia costano di più di quelle in SSN, sono di conseguenza in molto signficativo calo.
    Il precedente Ministro, per rimpinguare le entrate, ha deciso di aumentare le nostre trattenute del 5%, facendo i suoi conti sulle cifre del momento, senza capire che aumentare i costi (inevitabilmente scaricati sui pazienti, con conseguente aumento delle tariffe) avrebbe inevitabilmente comportato ulteriore calo dell’attività e di conseguenza riduzione delle entrate oltre che per noi anche per gli Ospedali, Regioni e Ministero che trattengono, insieme alle tasse almeno il 50% della parcella pagata dal paziente.

    • Domenico Galasso

      Sono fiducioso che il neo ministro opererà bene.I pregiudizi non servono a nulla,nè abbiamo alcun bisogno.I soloni non meritano alcuna attenzione.I problemi sono tanti e tentare di fare qualcosa di positivo è dura impresa in un contesto sanitario frammentato,e così gravemente compromesso.Facciamoli lavorare.Il bisogno è grande e le aspettative dovranno essere razionalizzate.

  14. Giuseppe Ferorelli

    Gentilissimo Nino,
    Forse è il caso di provare ad effettuare un’operazione di reale onestà intellettuale. Forse è assolutamente inutile porsi il quesito sulle qualità del singolo, ma cominciare a discutere sulla necessità del “ruolo”.
    Noi, in medicina, sappiamo bene che l’evidence-based è un’arma fondamentale in nostro possesso per monitorare e migliorare lo standard della nostra attività. Ebbene: non è forse “evidente” che chiunque abbia rivestito negli ultimi decenni il ruolo di ministro della sanità, ha solo dovuto ragionieristicamente applicare tagli dandogli l’imprimatur della “istituzione”? Non è forse vero che l’evoluzione della scienza di per sè e delle “politiche” della scienza hanno fatto in tutto il mondo passi per noi inimmaginabili, e noi per moltissime cose dobbiamo ricorrere ad organismi non-italiani (vedi anche le semplici linee-guida)?
    Non è forse vero che l’appropriatezza delle prestazioni nel nostro paese è solo una categoria di pensiero (es. quadruplo delle indagini diagnostiche per immagini rispetto alla Germania)? Non è forse vero che solo chi fosse intellettualmente disonesto o, nella migliore delle ipotesi “disinformato”, può sostenere che oggi si può erogare sanità gratuita in tutto e per tutti?
    In ultimo… non è forse vero che potremmo provare a fare a meno di un “Ministro della sanità” e dei suoi sottosegretari e dei direttori generali e di tutto quanto discende dalla “vis” politica del sistema?
    Ed a chi pensa che “un governo del sistema è necessario”, opinione del tutto legittima, posso provare a suggerire un consiglio: provi a pensare a quante risorse si libererebbero se non dovessimo pagare il “prezzo della politica” in sanità. E provi ad immaginare se esistono oppure no all’interno delle categorie sanitarie persone dotate semplicemente di un po’ di cultura e di buon senso che ci possano permettere di….fare da soli!

  15. La Lorenzin ha un ministero che, al momento, non interessa a nessuno, anche se ha un peso rilevante sulle casse dello stato. Contano i ministeri economici e per lo sviluppo.
    Ci metterà a raccapezzarsi un anno e poi il governo si ritirerà per le elezioni con nuova legge elettorale.
    Vorrei dire che oggi il cambiamento, serio, è in mano alle regioni, le quali hanno difficoltà a scontrarsi con corporazioni forti come quella medica e, ora, anche infermieristica.
    Cambiamento: meno ospedali e più territorio, sempreché si riesca a dare al territorio la competenza che oggi non ha.
    Sarà difficile che la Lorenzin cambi qualcosa.
    C.B

  16. Caro Nino,
    spiace cadere nel qualunquismo (da cui sempre bisognerebbe guardarsi) ma questo è il classico caso dell’invadenza delle logiche politiche: probabilmente la Lorenzin è stata così risarcita della mancata candidatura alla guida della regione Lazio.

  17. Vincenzo Parise

    Vorrei solo far notare che per essere un buon politico non è affatto necessario essere dotati di diploma di laurea magistrale;ci sono fior di esempi per il passato di personalità di assoluto rilievo che non avevano qualifica di laureati,eppure hanno conseguito risultati politici personali e collettivi(opinabili) di assoluto riguardo (Bettino Craxi; D’Alema, Veltroni,Bertinotti etc. solo per citare fra i recenti…). Anche Benedetto Croce era privo di regolare laurea, ma forse era leggermente più capace della maggior parte dei laureati in filosofia. In quanto ai laureati in Medicina che hanno occupato in passato il ruolo di Ministro della Sanità/Salute, forse è meglio stendere un velo pietoso visti i loro risultati o problemi legali…La Lorenzin potrebbe non essere all’altezza ma potrebbe anche essere meno peggio dei pregiudizi che la accompagnano in questo blog…

  18. pensare che per iscriversi alla facoltà di medicina si devono superare i test , per fare il ministro basta un qualsiasi diploma di liceo….che squallore

  19. aspettare un poco non nuoce. Certamente i titoli del ministro non son granchè. Non pretendo Messi ma almeno sapere la differenza tra palla ovale e pallone da calcio…ciao

  20. Premetto che non ho votato cdx, che non conosco il ministro e che anche io avrei preferito qualcuno con più e esperienza.
    Tuttavia evidentemente pensavo male:
    - pensavo che per un ministro parlassero i risultati, non i (non) titoli.
    - pensavo che GIMBE promuovesse un approccio basato sull’evidenza, non sulle ideologie
    - pensavo che le critiche alla politica nazionale fossero trasversali, riconoscendo che negli ultimi 20 anni nessuna riforma, di nessuna parte, ha fornito risultati, né in termini di equità né di qualità per i pazienti
    - pensavo che GIMBE non fosse un gruppo politico.
    Evidentemente mi sbagliavo

  21. Stiamo attendendo solo il funerale di una professione antica, affascinante e gratificante , forse lo era .Tristemente deceduta sotto i colpi delle altre professioni ( avvocati, commercialisti,ingegneri,architetti….) che per imprimatur politico-regionale,nel loro interesse non ci permettono di esercitare, ora ci si mette anche il ministro che solo per aver frequentato i salotti e appartenere a quello schieramento politico è divenuta di colpo competente. Comunque, ragioniamo in positivo e aspettiamoci che la Lorenzin cacci via tutti gli amministrativi, Direttori Generali o quanto altro e ci ridoni il gusto di lavorare senza imposizioni e veti.

  22. Gerardin Della Fera

    Non credo che la questione sia il “pezzo di carta” ma piuttosto la competenza. Questo mi pare sia al centro delle preoccupazioni e lo condivido. In un momento così delicato del SSN, con la palese ed assoluta mancanza di capacità espressa fin’ora dalle regioni, visto il baratro in cui hanno spinto il sistema, servirebbe un ministro con attributi d’acciaio. Ben felice che sia una donna, indifferente sul titolo (d’accordo, da medico, sulla sostanziale deficienza in termini manageriali della categoria) ma che sia competente in materia non solo “politica”, come ormai la intendiamo, disprezzandola, qui da noi, piuttosto in termini di policy, questa meravigliosa sconosciuta, di cui abbiamo disperatamente bisogno.
    Concordo su tutta la linea. Certo bisognerà vederla lavorare, per carità, ma non è che ci sia tutto questo tempo da perdere in giro a salottare! Siamo a un passo dalla canna del gas, un giro per ospedali e strutture nelle regioni “critiche”, ma anche nella mia santificata Toscana, renderebbe l’idea non più del rischio ma della ormai certezza della rovina prossima ventura.
    Continuiamo a sperare nei professionisti sacrificati? Non è decente, decoroso, dignitoso e degno di un Paese moderno (ma siamo davvero un Paese moderno?)!

  23. Gian Piero Baraldi

    Totalmente in disaccordo, caro Cartabellotta, con affermazioni che ritengo appiattite sull’imperante conformismo, e lievemente contaminate da “razzismo” fondato sul possesso o meno del “pezzo di carta”. A me non pare che, per esempio, due luminari della Medicina come Girolamo Sirchia e Umberto Veronesi, loro sì in possesso di lauree, e che lauree! abbiano, come ministri, contribuito granchè alle magnifiche sorti e progressive della Sanità italiana (che – per inciso – non è solo il SSN). Questa ha nel suo curriculum il liceo classico, e non è poco.
    Non sarebbe intellettuamente più onesto sospendere il giudizio ed attenderla alla prova dei fatti?
    Cordialità.

  24. gianpiero benetti

    Mi sembra superficiale e qualunquistico il giudizio espresso, specie dopo aver assistito per decenni invece a Ministri della Sanita’ “di altissimo profilo”…vero? Basta scorrerli…. gianpiero benetti

  25. michele sossio

    Che Dio ci assista . Questa è l’ignoranza personificata ,dire incompetente è un complimento .
    Condanno ogni forma di violenza , ma non se ne può più !!!.
    Sono un fans di Franco Battiato e tu ?. Michele

    Messa al posto sbaglato per

  26. Alberto Ferrari

    D’accordo sulla necessità di requisiti che se valgono per ogni attività a maggior ragione devono essere posseduti da chi ha la responsabilità di decidere in Parlamento e nei Ministeri. Il nostro SSN che è stato all’avanguardia ha già sofferto ogni sorta di danni, mentre risponde sempre meno alle esigenze dei cittadini.E’ necessario difenderne le caratteristiche fondamentali ed universali, che consentono alle persone di realizzare i propri obiettivi di vita dignitosamente. Chi più spende (bene) meno spende.

  27. Condivido a pieno quanto sopra scritto. Tanto altro ci sarebbe da scrivere, ma potrebbero scappare parole non appropriate. Per fortuna, che , comunque, a fronte di tutto in italia esistono ancora dei bravi professionisti che, in tempi di vacche magre,continuano a credere in quanto e’ stato scritto nella ” costituzione”, e continuano a dare il loro contributo

  28. Rosolino Trabona

    Serviva un Ministro con esperienza e competenza. Non serve a nulla essere carina e salottiera per fare il Ministro del Ministero più complesso della Repubblica.

  29. Rosolino Trabona

    Serviva un Ministro con esperienza e competenza, non un Ministro carino e salottiero.

  30. Mio nonno direbbe in buon veneto “peso el tacon che el sbrego”, ossia il rammendo è peggio del buco!

  31. Si Nino, anch’io la penso così…condivido appieno quanto scrivi. E’ triste e molto preoccupante apprendere che un ministero dalla enorme complessità e delicatezza , quello della salute, in un Sistema Sanitario sofferente per tutti i motivi noti, ambiguo più che mai nell’ epoca storica, sia stato affidato a chi non può possedere competenze per i motivi di background culturale ed esperienziale..Mi chiedo quali siano stati i criteri adottati per l’ assegnazione dei ministeri….e come si possa accettare l’ impegno …….

  32. Marco Briganti

    Caro Nino, come non essere d’accordo con te, credo però che la Ministra, assieme a colleghi di altri dicasteri, debba affrontare anche temi legati al personale della sanità, e mi riferisco in primis agli infermieri, che da anni aspettano la creazione dell’ordine (che peraltro dovrebbe essere automatico), l’attivazione su larga scala della dirigenza, il rinnovo dei contratti, la riduzione della forbice retributiva con medici ed altri dirigenti sanitari, la vera autonomia nell’esercizio professionale, una contrattazione che non ci affianchi a personale non professionista e non sanitario, l’innovazione dei modelli organizzativi, ecc. ecc. ecc.!

  33. Sarebbe più giusto dire ….ma comunque verrà pilotata,questa è la prassi,sono manichini gestiti dalla base.Ormai siamo nella rovina assoluta.

  34. Raffaella caminti

    Grande nino condivido in pieno, ma la situazione diventa sempre piu preoccupante

  35. stefanella sposito

    In un settore così articolato e complesso, ma così pesantemente incancrenito ci vorrebbe un ministro super competente non solo in MEDICINA, ma in DIRITTO, in modo da legiferare in modo intelligente ed evitare conseguenze nefande tanto per i cittadini,quanto per tutti i lavoratori nella sanità. Una terza laurea, in ECONOMIA, potrebbe regalare una visione economica generale d’insieme utile a fare investimenti saggi e non sprecare in modo insopportabile il denaro pubblico, frutto dei nostri sacrifici. Non capisco perché si consente a chiunque di fare il ministro, con la giustificazione che possiede una volontà politica. Per stare seduti in parlamento e svolgere con successo compiti difficili di tipo istituzionale sono necessarie delle menti aperte capaci di figurarsi la rappresentazione degli obiettivi da raggiungere,delle risorse e delle strategie da impiegare. La volontà politica può averla anche Totò Riina (un analfabeta criminale e malvagio, ma furbo) e impegnarsi molto per applicarla ed esercitarla, come infatti è successo per tanto tempo nel nostro paese…Se non saremo più selettivi sui requisiti elettivi e avremo sempre azzeccagarbugli che operano nel loro interesse, oppure dei prestanome, come nel caso della neo-ministra.
    Dato che non siamo più negli anni’40 del 1900, ma nel 2013, sarebbe ora di fare una petizione per chiedere che un ministro italiano abbia tre lauree, di cui almeno una nel settore specifico in cui pretende di sovrintendere, altrimenti potrà sempre fare un altro lavoro più adeguato alla sua preparazione! .

  36. Paragonare la Lorenzin alla Bindi è un oltraggio all’intelligenza di chi ha combattuto per l’applicazione della legge 833 del SSN..è vero che i ministri danno solamente le linee -guida e l’assegnazione dei finanziamenti mentre i compiti di applicazione e di spesa spettano alle regioni..ma mi domando come la Lorenzin abbia acquisito nella sua carriera televisiva come pubblico le competenze specifiche richieste in campo sanitario come Ministro, manco sottosegretario..Anche nel PDL ci sono persone competenti per la sanità ma non Lorenzin,
    . Chi c’è dietro il paravento?

  37. Giuseppe Neri

    Caro Nino, affinchè la Signora Lorenzin potesse dare un qualche riscontro a quanto scrivi sarebbe stato necessario che – a fronte della tua stazione emittente ( di comunicazioni ) esistesse dall’ altra parte una stazione ricevente e – soprattutto – un codice di comunicazione condiviso. Trattasi di periodo ipotetico del terzo tipo… Ad ogni buo conto, sottoscrivo il tuo post.