2. Il modello che ha generato 21 SSR deve essere ripensato?

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La seconda di 5 domande chiave per il futuro del SSN a cui il prossimo esecutivo dovrà fornire risposte di sistema: il modello di politica sanitaria che ha generato 21 sistemi sanitari regionali deve essere ripensato?

A fronte di un diritto costituzionale che garantisce “universalità ed equità di accesso a tutte le persone” e alla legge 833/78 che conferma la “globalità di copertura in base alle necessità assistenziali dei cittadini”, oggi le diseguaglianze regionali hanno raggiunto livelli inaccettabili, in termini di offerta dei servizi, di appropriatezza dei processi e di esiti di salute. Lo dimostrano evidenze a livello macro (adempimento del “mantenimento dell’erogazione dei LEA), meso (dati inquietanti del Programma Nazionale Esiti) e micro (Rapporto Nazionale sull’uso dei Farmaci in Italia). Pertanto, se la politica confermerà di voler tutelare l’autonomia delle Regioni, le capacità di indirizzo e verifica del Ministero della Salute sui 21 sistemi sanitari regionali dovranno essere ampliate e dotate di strumenti adeguati. In particolare, non è più differibile la definizione di standard clinico-assistenziali e indicatori di performance unitari per tutto il territorio nazionale.