Nuovi LEA: Balduzzi segna in zona Cesarini

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Dal 13 dicembre 1931, data del goal segnato al 90′ contro l’Ungheria, “zona Cesarini” vuol dire giocarsela fino alla fine, non disperare mai, sapere che in un “estremo segmento di tempo” ci sta ancora tutto: partita, possibilità, futuro.

Anche il Ministro Balduzzi segna il suo ultimo goal in zona Cesarini: il testo dovrà passare sotto vari gioghi (Ministero dell’Economia, intesa Stato Regioni, Commissioni Parlamentari Sanità di Camera e Senato), ma i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), promessi entro il 31 dicembre, sono arrivati just in time.

I LEA attualmente in vigore risalgono al 2001 e il loro rinnovo, da sempre all’ordine del giorno, non è mai andato in porto. Clamoroso il naufragio dei nuovi LEA di Livia Turco nel 2008, ufficialmente per mancata copertura economica, in realtà per avvicendamento politico.

 

Ma quelli di Balduzzi sono veramente i “nuovi LEA”? Oppure il canto del cigno del Ministro è stato dettato solo dalla indifferibile esigenza di mantenere gli impegni legislativi annunciati dal DL 13/09/2012, n. 158 che porta il suo nome?

Sperando che il 2013 sia migliore dell’anno che ci lascia, proviamo a leggere insieme le novità principali introdotte dai presunti “nuovi LEA”.

1. Entrano nei LEA oltre 110 malattie rare e cinque patologie croniche:

  • Le broncopneumopatie croniche ostruttive al II stadio (moderato), III stadio (grave), e IV stadio(molto grave), comunemente conosciute come enfisema polmonare e broncopolmonite cronica
  • Le osteomieliti croniche, cioè malattie croniche infiammatorie delle ossa
  • Le patologie renali croniche (con valori di creatinina clearance stabilmente inferiori a 85 ml/min)
  • Il rene policistico autosomico dominante
  • La sarcoidosi al II, III e IV stadio

Per le malattie rare è prevista l’esenzione dal ticket anche sugli accertamenti diagnostici iniziali oltre che sulle terapie, per le 5 nuove malattie croniche l’esenzione dal ticket scatta dopo l’accertamento della patologia.

Commento. Non entro nel merito delle patologie rare (il cui elenco non è ancora disponibile), ma forse che sino ad oggi i pazienti affetti da tali patologie non sono stati assistiti, sia per le prestazioni territoriali che per quelle ospedaliere, interamente a carico del SSN?  Oppure questa è l’occasione buona per erogare una serie di interventi sanitari (in particolare farmaci di fascia C) di efficacia non documentata?

 

2. Sindrome da talidomide

Anche se non precisato, tale sindrome è “determinata dalla somministrazione dell’omonimo farmaco, nelle forme dell’amelia, dell’emimelia, della focomelia della micromelia”.

Commento. Sospetto che sia strettamente legata al riconoscimento di indennizzo ai soggetti affetti da sindrome da talidomide (legge 24 dicembre 2007, n.244, art. 2, comma 363). Non è specificato se nei LEA rientra anche l’indennizzo agli aventi diritto (nell’ordine coniuge, figli, genitori, fratelli minorenni, fratelli maggiorenni inabili al lavoro) qualora a causa della talidomide sia derivata la morte dopo l’entrata in vigore della legge 244/2007. In ogni caso, forse che gli sventurati sino ad oggi hanno pagato di tasca loro le cure per l’assistenza?

 

3. Ludopatia

Vengono inserite nei LEA le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione della ludopatia, affermando il principio che le persone affette da ludopatia hanno diritto ad accedere al SSN per ricevere le prestazioni di cui hanno bisogno, al pari dei soggetti con altre forme di dipendenze patologiche.

CommentoA mio parere costituisce l’unica vera novità: il riconoscimento dell’assistenza a carico del SSN per una nuova forma di dipendenza patologica.

 

4. Misure circa l’appropriatezza dell’assistenza specialistica ambulatoriale

Il provvedimento introduce misure per favorire l’appropriatezza della specialistica ambulatoriale e conseguire una riduzione degli oneri a carico del SSN per tale livello di assistenza. In particolare le Regioni dovranno attivare programmi di verifica sistematica dell’appropriatezza prescrittiva ed erogativa dell’assistenza specialistica ambulatoriale, attraverso il controllo delle prestazioni prescritte ed erogate a pazienti con specifiche condizioni cliniche e, comunque, di almeno il 5% delle prestazioni prescritte, effettuando un controllo sulle ricette. Per favorire lo svolgimento dei controlli, si prevede l’obbligo del medico proscrittore di indicare nella ricetta il quesito o il sospetto diagnostico che motiva la prescrizione, pena la inutilizzabilità della ricetta stessa. Inoltre, si forniscono in un allegato, le indicazioni prioritarie per la prescrizione di prestazioni di diagnostica strumentale frequentemente prescritte per indicazioni inappropriate.

Commento. In attesa di leggere l’allegato delle prestazioni inappropriate (oltre che di conoscere le metodologie con cui sono state definite) ritengo il principio sacrosanto, ma la montagna… ha partorito il topolino! Il 5% delle prescrizioni rappresentano un campione assolutamente non rappresentativo e pertanto irrilevante. Inoltre, il “controllo ispettivo” effettuato da enti esterni, rispetto al processo di “verifica e miglioramento” effettuato tra pari (audit clinico), è uno strumento di efficacia non documentata per modificare i comportamenti professionali e migliorare l’appropriatezza delle prestazioni sanitarie. Infine sono ragionevolmente certo che l’obbligo a motivare il quesito o il sospetto diagnostico sarà intralciato dal Garante della Privacy.

 

5. Epidurale

Viene prevista nei LEA la maggiore diffusione dell’analgesia epidurale, prevedendo che le Regioni individuino nel proprio territorio le strutture che effettuano tali procedure e che sviluppino appositi programmi volti a diffondere l’utilizzo delle procedure stesse.

Commento.  L’analgesia epidurale è una delle numerose modalità per ridurre/eliminare il dolore in occasione del parto, ma le evidenze scientifiche sull’efficacia/sicurezza dimostrano che accanto a indubbi benefici gli studi clinici documentano numerosi rischi (vedi Cochrane Review). Indubbiamente è una opportunità che deve essere offerta alle donne, ma la scelta deve essere consapevole previa adeguata conoscenza dei rischi e dei benefici. Enfatizzarne l’utilizzo nei LEA non è evidence-based.

 

Ci sarebbe tanto altro da scrivere, ma adesso è tardi e non vorrei arrivare al cenone di Capodanno in… zona Cesarini. Ah… i nuovi LEA? Confidiamo nella prossima legislatura, sperando che vengano utilizzati tutti i 90′ della partita e non solo l’ultimo.

Buon Anno a tutti

 

 

Fonte: Nuovi LEA, avviata procedura per l’adozione definitiva del provvedimento del Ministro Balduzzi. Ecco tutte le novità. Ministero della Salute, 31 dicembre 2012

 

  1. A proposito delle 110 malattie rare che il riordino dei LEA prevede di inserire noto testualmente quanto da Lei espresso ” Non entro nel merito delle patologie rare (il cui elenco non è ancora disponibile), ma forse che sino ad oggi i pazienti affetti da tali patologie non sono stati assistiti, sia per le prestazioni territoriali che per quelle ospedaliere, interamente a carico del SSN? ” evidentemente non è informato a sufficienza…Il Linfedema (primario ) che dovrebbe essere inserito tra queste 110 patologie non gode affatto di assistenza pubblica fatte salve le forme di secondario né in tema di terapie cicliche riabilitative, né farmacologiche, né dei necessari tutori elastici che patologie croniche invalidanti e ingravescenti come questa che durano a vita necessitano quotidianamente. Ed è questo uno dei motivi per cui la nostra associazione Sos Linfedema Onlus si batte dal 2007 per un riconoscimento che penso ne convenga legittimo in materia di pari opportunità e diritti costituzionali alla salute.
    francesco forestiere, associazione Sos Linfedema Onlus

  2. Giuseppe Filippone

    Entra nei LEA la ludopatia ma non entra ancora il tabagismo. Forse perchè per la prima non sono ancora disponibili farmaci da mettere a carico del S.S.N., mentre per la seconda i farmaci esistono e sono anche cari? (Vareniclina p.e.)

  3. Alessandro Callegari

    Caro Nino
    sono il principale “controllore” delle prestazioni sanitarie per l’AUSL di Ferrara: ricoveri e prestazioni ambulatoriali
    Condivido la necessità di introdurre maggiori controlli per le prestazioni diagnostiche. Al contrario non sono d’accordo sul “topolino”:
    se come me dovessi fisicamente (visione diretta delle richieste negli archivi cartacei) controllare il 5% di 444.306 prescrizioni diagnostiche (dato 2011 per AUSL FE) sapresti sarebbero almeno 150 richieste per 150 giorni lavorativi. Se la Regione Emilia Romagna trovasse un sistema valido per il controllo informatizzato sicuramente il campione potrebbe essere ampliato ma dopo 12 anni di questo lavoro ho seri dubbi
    Ti Saluto augurandoti un buon 2013
    CIAO
    Alex Calegari

  4. buon anno anche a te, Nino,GIMBE

  5. daniela agrimi

    Happy new year, Nino! a tuo parere il decreto comprende anche i LEA ambulatoriali? o dobbiamo considerare esaurito l’impegno con il DPCM del 23.04.08?

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