PSA screening: l’ora del requiem?

A A A

La diagnosi precoce migliora sempre la salute? Verosimilmente la maggior parte dei medici lo crede ancora, tanto da prescrivere numerosi test di screening con l’obiettivo di ridurre mortalità, morbilità e sofferenze dei pazienti.

Purtroppo, spesso viene ignorato che uno screening inappropriato, come quello con il PSA, può “nuocere gravemente alla salute”, sia per gli effetti avversi conseguenti all’eccesso di test diagnostici (overdiagnosis) e trattamenti (overtreatment), sia per gli effetti psicologici negativi.

Accanto alla certezza che il carcinoma della prostata ha generalmente una storia naturale indolente - la maggior parte dei pazienti “muore con il tumore e non per il tumore” – consistenti evidenze hanno dimostrato che lo screening con il PSA è associato sia a numerosi effetti avversi conseguenti alla biopsia prostatica (dolore, febbre, emorragie, infezioni, difficoltà urinarie), sia soprattutto alle gravi conseguenze della prostatectomia radicale e di altre terapie (disfunzioni erettili, incontinenza urinaria, disfunzioni intestinali).

Il 21 maggio, dopo una revisione sistematica su rischi e benefici dello screening con PSA, la US Preventive Services Task Force (USPSTF) conclude che i potenziali benefici in termini di riduzione della mortalità sono incerti e marginali, a fronte di rischi rilevanti e ben definiti. Di conseguenza, le nuove linee guida della USPSTF controindicano lo screening con PSA agli uomini di tutte le età.

Non sorprendono le reazioni a caldo di società scientifiche direttamente interessate: in particolare, la American Urological Association (AUA), ritenendosi oltraggiata da tali raccomandazioni le ha vigorosamente contestate, ovviamente senza dichiarare i palesi conflitti d’interesse.

Alla luce delle evidenze disponibili, tutti gli uomini dovrebbero essere informati sui potenziali rischi e benefici dello screening con PSA prima di eseguire il test, così da decidere in maniera consapevole, se effettuarlo o no. Una volta eseguito il PSA e avviata l’infernale macchina diagnostico-terapeutica, la ragionevole smania di conoscere prende il sopravvento sul buon senso e non permette di fare marcia indietro. E allora, Perché Saperlo in Anticipo, richiamando il titolo di quello che, ad oggi, rimane il post più letto e commentato di questo blog?

Last not but least: se il PSA fosse un farmaco le autorità regolatorie, a fronte delle evidenze sul profilo rischio/beneficio, lo avrebbero già ritirato dal mercato!

 

Fonte: Moyer VA; on behalf of the U.S. Preventive Services Task Force. Screening for Prostate Cancer: U.S. Preventive Services Task Force Recommendation Statement. Ann Intern Med 2012, May 21.

 

 

 

  1. Paolo Colorio

    Concordo pienamente e aggiungo che nei fortunatamente pochi casi di tumore fortemente aggressivo quasi sempre la diagnosi è tardiva essendo il tumore infiltrante dall’inizio e purtroppo le terapie sono inefficaci. Nella mia esperienza di MMG massimalista da quasi tre decenni le morti per questo tumore sono rare (in media una ogni 10 anni e è così anche per i miei colleghi con numero di assititi paragonabile) mentre i pazienti con tumore sono numerosi e di regola muoiono con e non per il tumore.
    Altre definizioni
    PSA: Please Stop Asking
    PSA: Pergine Spettacolo Aperto (due mesi di spettacoli teatrali vari, questo si che è raccomandabile!)

  2. Federico Barbani

    Caro Nino, sono assolutamente d’accordo: non mi sottoporrò mai a un test del PSA da sano! Eppure lo ‘screening di fatto’ è ancora oggi largamente praticato, e i fautori della diagnosi precoce sono sempre più aggressivi! Bisogna assolutamente coinvolgere i cittadini…
    Ciao