Il cioccolato e i benefici dei vizi minori

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Raramente concludo un pasto senza sciogliere in bocca un quadratino di cioccolato, rigorosamente italiano, fondente e con una percentuale di cacao mai superiore al 70%.

Consapevole di assumere un plus calorico, leggo compiaciuto che questo mio “vizio minore” è in realtà una buona abitudine.

La revisione sistematica di Buitrago-Lopez et coll. - sintetizzando i dati di 7 studi (114.009 partecipanti)  – dimostra, infatti, che un elevato consumo di cioccolato si associa a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari del 37%, di ictus cerebrale del 29% e di diabete (35%).

La tentazione di trasferire questi risultati in raccomandazioni cliniche è molto forte: consigliare la “regolare  assunzione” di cioccolato nell’alimentazione quotidiana o “prescrivere” mezza tavoletta/die ai pazienti cardiopatici per la prevenzione secondaria. Attenzione! Una revisione sistematica di studi osservazionali non consente di trarre simili conclusioni, ma suggerisce di pianificare una sperimentazione clinica controllata e randomizzata, il disegno di studio ideale per dimostrare l’efficacia di un trattamento.

Rispetto alle mie abitudini, Adriana Buitrago-Lopez non mi da alcuna indicazione sul dosaggio necessario per ottenere il beneficio atteso. Sarà sufficiente il mio “quadratino” serale? Oppure è meglio aumentare la dose emulando Giorgia che, sulle dolcissime note di ”Un amore da favola”, continua a ripetere, con ingiustificata preoccupazione… ”mangio troppa cioccolata”? 

P.S. Se qualche azienda produttrice volesse sponsorizzare una sperimentazione clinica per valutare l’efficacia del cioccolato, fornisco sin da ora il consenso per essere arruolato come partecipante.

  1. [...] (typeof(addthis_share) == "undefined"){ addthis_share = [];}La ricerca scientifica dopo avere sdoganato il consumo di cioccolato, assolve definitivamente il caffè, un altro dei miei “vizi minori” a cui non potrei mai [...]

  2. Quale autentico bastian contrario, trovo invece discutibile e stucchevole questa “volontà” di voler attribuire dei benefici clinici al cioccolato, solo perchè è un alimento di gradevole sapore!
    Io mangio ciocolato perchè è “buono” e perchè non vi sono convincenti evidenze che sia più tossico di altri alimenti. Punto.
    Non ho bisogno di “alibi” per gustarlo.
    E ricordiamo ciò che scrive, correttamente, il nostro blogger: “Una revisione sistematica di studi osservazionali non consente di trarre [...] conclusioni [di efficacia clinica],[...]“. Cara Louise, rassegnati! E ora vado a mangiarmi un pezzo di cioccolata alla faccia Vostra ;-)

  3. Il cioccolato fondente, se mangiato con moderazione, si è dimostrato efficace nel prevenire alcune malattie cardiovascolari. In base ai risultati ottenuti nell’ambito del progetto “Moli-sani”, per ottenere gli effetti benefici sulla salute basterebbero 6.7 grammi di cioccolato al giorno, l’equivalente di circa mezza tavoletta a settimana. I risultati sono frutto di uno studio di popolazione condotto dai Laboratori di Ricerca dell’Università Cattolica di Campobasso in collaborazione con l’Istituto dei Tumori di Milano. I dettagli sono stati pubblicati sul Journal of Nutrition (Settembre 2008).
    Studi precedenti avevano già evidenziato i benefici del cioccolato fondente, i nuovi risultati sono però molto importanti in quanto si basano su uno dei più grandi studi epidemiologici mai condotti in Europa, il Progetto Moli-sani. Nel complesso, sono stati coinvolti oltre 20 mila abitanti del Molise. Durante la ricerca gli esperti si sono concentrati sui complessi meccanismi dell’infiammazione, una condizione che aumenta il rischio di sviluppare malattia cardiovascolare, dall’infarto cardiaco all’ictus cerebrale. Controllare l’infiammazione è quindi molto importante per prevenire possibili complicazioni. Attualmente uno degli indicatori più promettenti è la Proteina C reattiva, un “marker” che può essere individuato attraverso una semplice analisi del sangue.
    Nell’ambito dello studio sono stati messi a confronto i livelli della Proteina C reattiva presenti nel sangue delle persone esaminate con le quantità di cioccolato che queste mangiavano abitualmente. Su un campione di circa 11 mila soggetti, i ricercatori ne hanno individuato 4.849 in buona salute e senza fattori di rischio. Approfondendo l’indagine, del totale di 4.849, 1.317 non consumavano alcun tipo di cioccolato mentre 824 consumavano regolarmente esclusivamente cioccolato fondente.
    Romina di Giuseppe, principale autrice della ricerca, spiega che si è partiti dall’ipotesi che l’elevato contenuto in antiossidanti dei semi di cacao, in particolare flavonoidi e altri polifenoli, potesse avere un effetto positivo sullo stato infiammatorio. La ricercatrice spiega che i dati ottenuti sono molto incoraggianti, si è potuto osservare che le persone che mangiano abitualmente cioccolato fondente in quantità moderata risultano avere nel sangue valori di Proteina C reattiva significativamente più bassi. Sebbene la riduzione media osservata si attesta intorno al 17 per cento, un numero che in apparenza può sembrare piccolo, questa è sufficiente a ridurre il rischio predetto di essere colpiti da una malattia cardiovascolare di ben un terzo nelle donne e di un quarto negli uomini.
    I ricercatori evidenziano comunque che assumere elevati quantitativi di cioccolato fondente non aumenta i benefici. Si parla di un consumo medio di 6.7 grammi di cioccolato al giorno corrisponde ad un quadratino di cioccolato due o tre volte alla settimana. Superati questi limiti, l’effetto protettivo tende a perdersi. Nell’ambito di questo studio non è stato preso in considerazione il cioccolato al latte perché in studi precedenti è stato dimostrato che il latte interferisce nell’assorbimento dei polifenoli.
    Un altro appunto fatto dai ricercatori riguarda lo stile di vita delle persone osservate. Si è notato che le persone che amavano il cioccolato apprezzavano anche altri cibi salutari e spesso praticavano più un’attività fisica. L’effetto osservato poteva quindi dipendere da questi elementi. Per valutare meglio l’effetto del solo cioccolato fondente i ricercatori hanno quindi ponderato ogni singolo fattore confermando ugualmente l’effetto positivo del cioccolato.
    Il Progetto Moli-sani, condotto dai Laboratori di Ricerca del Centro di Ricerca e Formazione ad Alta Tecnologia nelle Scienze Biomediche “Giovanni Paolo II” dell’Università Cattolica di Campobasso, è partito nel marzo 2005 – grazie ad un finanaziamento della Fondazione Pfizer – con l’obiettivo di coinvolgere 25.000 cittadini, residenti in Molise, per conoscere i fattori ambientali e genetici alla base delle malattie cardiovascolari e dei tumori.

  4. anche a me piace il cioccolato soprattutto quello fondente. Ho trovato un cioccolato Acarigua al 100% del Venezuela (equosolidale. A livello, diciamo psicologico, il pensare al cioccolato nei momenti difficili mi è servito….. :-)

  5. Per me il ciccolato (fondente magari anche con nocciole..) è una cosa essenziale …..uno o due quadratini al giorno e sono felice!!!!
    Do la mia disponibilità allo studio sulla cioccolata

  6. anche io partecipo a uno studio sulla cioccolata ! l’adoro…

  7. mi candido per concentrazioni fino al 90% ed eventuale studio accessorio sul cioccolato fondente della gelateria di Limidi!

  8. spero che lo studio sia in braccio unico o se randomizzato che il braccio “sperimentale” sia al latte con nocciole e quello di controllo fondente… in tal caso mi autoarruolo.
    se il braccio di controllo è la semplice osservazione… lo studio con me avrebbe un bias…

  9. Alessandra Bassi

    Mi inserisco senz’altro nello studio di cohorte o nel trial randomizzato, (anche per lo studio di efficacia dose-dipendente…) non come ricercatore ma come paziente (si possono fare tutte e due le cose?); ho qualche perplessità sul cieco e sul placebo, temo il bias di selezione…. Comunque la cioccolata è fonte di triptofano, quindi di serotonina, quindi di “benessere”, quindi con molti altri benefici. Scherzi a parte, assistiamo spesso ad affermazioni sugli alimenti che smentiscono precedenti indicazioni, vedi oli polinsaturi, alcoolici, ecc. Ciao a tutti i cioccolatieri. Alessandra

  10. Paolo Petrucciani

    Lasciate perdere gli studi randomizzati e controllati! Io seguo il criterio di valutazione ex adjuvantibus e so che dopo una mezza tavoletta di ottimo cioccolato fondente sto proprio bene! attenzione, però, a non usare il generico! E’ necessario ricorrere solo a marchi registrati e di qualità. Un consiglio? Se non l’avete mai provata , cercate la ciccolata Amedei. Un po’ costosa e non rimborsabile, ma non ha pari.

  11. E io, che sono invece un consumatotre di semplice cacao in polvere non potro’ avere alcun sospetto beneficio? Comunque questa revisione sistematica per ora non mi convince a passare alle tavolette ma mi costringe a leggere anche i lavoro originali. Il mio arruolamento nell’eventuale studio potrà però avvenire se assieme al ciocolatto e al placebo ssolo se si prende in considerazione un altro trattamento, il cacao. Attenzione però, non dentro a capsule o peggio compresse. :-)
    Roberto

  12. valeria gerloni

    condivido la passione per il fondente, e mi propongo subito per l’arruolamento in un trial,..ma come la mettiamo con il doppio cieco?
    valeria

  13. Concordo con il commento e…la passione per il fondente (non vado oltre il 72%).CONGRATULATIONS FOR YOUR BLOG! Good idea…